Certo, vi è chi di cambiare qualcosa, anche piccola, della propria vita proprio non ne sente il bisogno. Tutto va vene così com’è. Il che è da apprezzare, se non persino invidiare.
Ma vi è anche chi vorrebbe mutato qualcosa, poco o molto, nella propria vita. Un lavoro non gratificante, routine che hanno perso gioia, vuoti e carenze che intristiscono, mancanze che reclamano più felicità. In questi casi è facile che sorga il desiderio di un cambiamento, la fantasia di una vita nella quale siano presenti contenuti nuovi, capaci di consentire più soddisfazioni o entusiasmo. Sovente accade che facendo un passo oltre il desiderio, cercandone la precisa realizzazione, ci si imbatta in un disorientamento: che fare concretamente? da dove iniziare? Ben si vede cosa di differente si vorrebbe nella propria vita, il sogno nella sua forma eterea e ideale, meno facile vedere cosa e come sostituirlo con effettivi nuovi contenuti, affrontando la concreta, dura e ostica realtà. Davanti agli occhi si allineano ostacoli e impedimenti, timori e dubbi, la vista di un mondo che pare granitico.
L’ostacolo che si incontra sulla strada del proprio desiderio non è solo un evento oggettivo, fatto di concreti contenuti della realtà. Quasi sempre l’ostacolo è anche un’esperienza psichica, viene cioè elaborato e interpretato attraverso la propria storia psicologica, che si organizza in modo inconscio. E come sappiamo, quando l’inconscio ci mette le mani è difficile scoprirne le carte, perché maschera le sue influenze sotto contenuti che ci paiono credibili e sufficienti, che in verità nascondono aspetti soggettivi, personali, che si oppongono al cambiamento, che per essere affrontati necessitano di una buona dose di coraggio introspettivo.
Ecco, dunque, tre contenuti psichici degli ostacoli, quando si vorrebbe cambiare.
- L’incapacità da ammettere: il desiderio di cambiamento costringe a fare i conti con le proprie capacità. E non è un bilancio facile, quello di stimare quali siano le proprie effettive capacità, richieste dal cambiamento che si desidera. Perché desiderare qualcosa, pur intensamente, non è per nulla equivalente ad averne le capacità. E duole scoprire che in realtà quel che si desidera richiede capacità che non si possiedono. Soprattutto quando le capacità che sarebbero necessarie riguardano i propri modi di essere, che sentiamo più radicati nella nostra identità: come comunichiamo e sappiamo creare consenso, come sappiamo gestire i fallimenti, come sappiamo pensare accuratamente quel che richiede analiticità e così via. Più tollerabile pensare ad ostacoli e impedimenti esterni.
- La paura da dirsi propria: sono tante le paure che si affollano intorno al sogno di un cambiamento. E molte vengono dal proprio passato. Paure di trovarsi soli, di fallire, di perdere quel che si ha, anche se non lo si ama, di dover tornare sui propri passi. E quando una paura si fa sentire è difficile vedere cosa abbia di reale da dover accogliere e cosa invece contenga di personale, che imprigiona. Dirsi propria una paura è difficile perché poi richiede il coraggio di gestirla. Più facile pensare alle proprie paure come fossero inevitabili.
- La fiacchezza che non si sa vincere: la psiche è anche un motore, si avvale di energia (psichica) e ne consuma. E non ha a disposizione risorse illimitate. L’energia psichica occorre quando si deve affrontare uno sforzo che richiede consapevole attenzione, quando si esce dalla routine e dalla spontaneità, che è invece un impegno psichico automatizzato. E nulla richiede tanta energia psichica come un progetto di cambiamento. Ma anche in questo caso è doloroso dover ammettere che non si cambia perché in realtà non se ne ha la determinazione e l’energia.
In conclusione, quando si affaccia nel cuore il desiderio di un cambiamento nella propria vita, piccolo o grande, e ci si trovasse disorientanti su come provare a realizzarlo, forse potrebbe essere una strada partire cercando dentro di sé quali ne siano gli ostacoli. Perché potrebbe essere più facile affrontare ostacoli che ci appartengono, di altri, esterni, a cui siamo costretti.