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GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
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I tanti nostri sé e le inquietudini interiori

I tanti nostri sé e le inquietudini interiori

A volte è difficile essere in pace con se stessi. Da qualche parte in noi un’eco di insoddisfazione, la percezione rarefatta di una mancanza nella nostra vita, che ci fa sentire incompleti, irrealizzati.

Parte della fatica di stare con noi stessi è dovuta al fatto che non abbiamo in noi una sola versione di noi stessi. Invece portiamo in noi un Sé molteplice, sovente discordante. 

Siamo il Sé che giorno dopo giorno si rivela nei modi di essere che ci fanno pensare, sentire e agire, l’identità che va in onda spontaneamente attraverso le abitudini che abbiamo contratto. Ma non è solo questa la materia della nostra identità. Non meno forte è la presenza in noi di un Sé Ideale, a cui aspiriamo e autenticamente vi crediamo, composto dalle capacità che vorremo e dai desideri che sentiamo orizzonte per la nostra realizzazione. Come pure abbiamo interiorizzato anche un Sé Normativo, che ci dirige verso caratteristiche e modi di essere che crediamo doveroso possedere, ancorché impegnativi, ma ispirati da valori e obblighi che abbiamo imparato e contratto con noi stessi.

Siamo portatori di un’identità corale, che raramente è coerente e realizzata in tutte le sue componenti. Così, tanto più forte sentiamo la distanza, la discrepanza, tra i nostri Sé, più assiduamente avremo un disagio emotivo con noi, un tormento con cui convivere. 

È l’insoddisfazione, l’amarezza, persino la disistima nel vivere la discrepanza tra ciò che otteniamo, tra ciò che realizziamo è il nostro Sé ideale, che ci vorrebbe di più, meglio, o altrove. Una lacerazione identitaria nella quale ci possiamo imbattere anche quando veniamo meno ai doveri e ai valori nei quali crediamo, al giusto modo di essere nel quale ci riconosciamo. Tanto da vivere sensi di colpa, imbarazzo, se non addirittura indegnità.

Reagiamo ed elaboriamo in modo differente le nostre discordanze tra i nostri Sé. Possiamo inconsciamente lasciarle nel sottosuolo cieco della nostra mente. Rimanendo così sottotraccia, vive nelle emozioni, con un’eco di inquietudine, ma inconsapevoli nei pensieri e nelle azioni. A volte la discrepanza è così forte da uscire allo scoperto, travolgendoci con la frustrazione, l’inquietudine.

La presenza nel nostro cuore di distanze tra i nostri Sé ha un effetto poderoso sulle direzioni che prendiamo nella nostra vita. Secondo quanto la nostra discordanza ci è consapevole, oppure giace in noi ignota e inconscia. Perché se affrontiamo a viso aperto la nostra moltitudine, scontrandoci con i nostri Sé, possiamo ottenere la consapevolezza di chi stiamo siamo e come siamo. Che non è mai percorso lineare, ma sempre identità che si impegna a tenere insieme diversità.

Oppure potremmo accontentarci di avere a volte un malessere inspiegabile, un’insoddisfazione senza parole. Mentre il nostro cuore invisibilmente sta scegliendo la tensione tra i nostri Sé e quel che siamo ci pare che non possa che essere così.

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