fbpx
GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
per una vita consapevole,
gentile ed etica.

L’importanza di aver cura della propria biografia

L’importanza di aver cura della propria biografia

Ci occorre una biografia, un repertorio di esperienze da ricordare, per consentirci di possedere una traiettoria, una provenienza attraverso cui definirci e individuarci. Sicché aver cura della propria biografia, attraverso i ricordi, è una pratica identitaria indispensabile, che consente all’adesso di non smarrirsi nel successivo adesso.

Ma come accudiamo la nostra biografia?

Lo psicologo Kahneman fece un famoso esperimento. Di 682 pazienti registrò, minuto per minuto, l’effettivo dolore provato durante una colonscopia. Poi, al termine, chiese a ciascuno quanto dolore avessero provato. Sorprendentemente, frequentemente i ricordi di quanto fosse stata dolorosa quell’esperienza non coincisero con l’effettivo dolore provato.

Decisivo nel ricordo fu la vicinanza della percezione del dolore alla conclusione della colonscopia. Chi aveva avuto molto dolore, ma nel corso dell’esame, per ridursi verso la fine, ne elaborò un ricordo diverso di chi, pur avendo provato meno dolore, lo aveva percepito vicino alla conclusione dell’esperienza.

È facile che nella nostra biografia, nei ricordi, vi sia una manomissione di quel che abbiamo vissuto. Al minimo una selezione semplicistica della mente, predisposta a metterci a disposizione un estratto approssimativo delle nostre effettive esperienze. A cui si aggiungono altre esegesi psichiche di quel che abbiamo vissuto, più o meno tormentate e selettive, nell’offrirci quel che crediamo la nostra vita passata.

Per questo, ai fini della nostra biografia, della narrazione che abbiamo della nostra identità, non è così fondamentale assicurarci che il nostro ricordo sia effettivamente l’estratto fedele e completo dell’esperienza effettiva vissuta. Poiché ogni biografia che possiamo ricostruire di noi stessi è sempre parziale, sempre incompleta e per questo anche un po’ immaginaria. Più rilevante, per la funzione che assolve il nostro sentimento biografico, curarne l’impronta che lascia in noi nel presente. Per dotarci di una biografia che ci possa aiutare a trovare nel presente un’identità benefica, soddisfatta e conciliata, possono aiutare due attenzioni.

  1. Aver cura nel presente non solo di quel che si sperimenta nel qui e ora, ma anche di ciò che potrà lasciarci domani di valore nel ricordo che ne avremo. Non si tratta solo di documentarlo con fotografie e video. Ma di riconoscere in quel che si vive quanto vi sia di necessario nel definire chi siamo e la nostra identità. Non solo il qui e ora, ma anche la consapevolezza del segno che lascerà nel nostro futuro. È più facile trovarsi una memoria del passato quando quel che si è vissuto ha avuto, nel momento in cui accadeva, il riconoscimento della sua coerenza biografica con noi stessi.
  2. Cercare nel nostro passato non la sua verità, ma quanto di necessario ci occorre avere nel presente, oggi, della persona che siamo stata. Soprattutto nel passato meno felice, non cercarne la biografia attraverso il filtro delle emozioni che abbiamo portato con noi, che ne sono una delle lenti interpretative. Ma cercare nuovi sguardi, nuovi punti di vista, nuovi avvicinamenti, su quel che ci è accaduto. Per trovare ciò che non è ancora entrato nella nostra biografia e che oggi ci occorre trovare.
Potrebbe interessarti
CERCA ANCHE ALTROVE.
Parole per ispirarti
ESPLORA L'ARCHIVIO
Cerca ciò che ti incuriosisce, le idee e le parole per il tuo lessico personale.
PODCAST

Pensieri da ascoltare.

NEWSLETTER

Unisciti anche tu

Ricevi settimanalmente due post per essere anche altrove.

La tua email sarà protetta. Potrai sempre annullare l’iscrizione.
Se vuoi sapere con più precisione come verrà protetta la tua email leggi la privacy policy.