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GianMaria Zapelli elsewhere

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I riti che ci regalano futuro

I riti che ci regalano futuro

Il cuore ha necessità di riti, di abitudini che ripetono la stessa esperienza, ottenendone così un valore.

Il comportamento diventa norma e cerimonia il gesto. Replichiamo ciò di cui abbiamo bisogno, perché ritroviamo la certezza di un sentimento, la sicurezza di una traccia, la solidità di un’accoglienza.

Spesso, la realtà, per assumere la precisione di un significato, da distinguere e far nostro, ha necessità di ripetizione, di riproduzione. Per questo, dove vi sono mondi organizzati – familiari, amicali, religiosi o aziendali – vi sono riti. Pratiche che diventano consuetudini, esplicite oppure tacite, che creano coesione, dipendenza, adesione, obbedienza. Abbiamo bisogno di riti perché abbiamo bisogno di ritrovare della continuità che ci consenta di avere storia e memoria.

Così componiamo la nostra vita di due ingredienti: di riti che ripetono lo stesso e di cambiamenti che cercano altri riti e nuove ripetizioni. Perché le esperienze che viviamo inedite, primigenie, senza essere ripetizione, sovente sono un tempo di transizione, di ricerca e scoperta, indirizzato a trovare esperienze che possano trasformarsi nella benefica ripetizione di un rito. La scoperta di un nuovo ristorante, di una fantastica spiaggia per le vacanze estive, del piacere di un nuovo hobby, oppure della corsa prima di iniziare la giornata. Riti che ci assicurano un futuro di cui abbiamo già assaporato i favori.

Le ragioni che producono i nostri riti possono essere diverse, ma tutte riguardano la necessità di legare il passato con il futuro. Che sia un legame cautelativo, protettivo, conservatore. Oppure un legame di speranza, crescita o espansione. 

Nel rito si trattiene il tempo e lo si ripete. Come non vi sarebbe religione senza riti, così non vi sono sentimenti senza riti. Perché nel gesto che si rinnova, rispettando il tempo e riproducendolo, si ripristina quello che ci tocca e di cui abbiamo bisogno. L’amicizia ha bisogno di riti, come l’amore e persino l’odio. 

Pur nel tempo che inevitabilmente muta, il rito che reiteriamo produce una finestra temporale di immutevole eternità.

PS Forse anche per questo la ribellione e la rivolta si scagliano contro i riti, perché aspirano a un futuro differente da quello che i riti ripetono e portano con sé.

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