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GianMaria Zapelli elsewhere

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Serendipità, imbattersi nel futuro

Serendipità, imbattersi nel futuro

Quando è stata l’ultima volta che hai scoperto qualcosa che non ti attendevi?

La parola sa di fiabesco (traduzione calco dall’inglese serendipity) e di film hollywoodiano. In realtà, il suo significato circoscrive una specifica modalità di relazione con la vita. Serendipità vuol dire trovare qualcosa di importante che non si stava cercando. Sovente è qualcosa che nasce da un fallimento.

Louis Pasteur sosteneva l’importanza di avere una “mente preparata”, sensibile alle scoperte inattese. Dalla scoperta delle Americhe, passando per il Word Wide Web (internet), il Viagra, sino ai neuroni specchio, sono moltissime le innovazioni e le scoperte che non era state previste. Risultati inattesi di cui sovente, all’inizio, non si aveva neppure ben chiaro che farsene.

“La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.” scriveva Seneca. Nella serendipità troviamo due inclinazioni: preparedness e noticing, ovvero saper essere preparati agli indizi del caso e saperli notare al momento giusto.
Solitamente ciò che fa scattare la serendipità sono occasioni apparentemente insignificanti, un’osservazione casuale, piccole anomalie. Sono colpi di fortuna involontari, possibili perché trovano una mente predisposta ad accorgersene e ad accoglierli. “Lascia che il tuo amo sia sempre in acqua: nella pozza in cui meno te l’aspetti, ci sarà un pesce.” così scriveva Ovidio.

Senonché la mente non è facilmente predisposta alla serendipità. Perché vede soprattutto quel che già conosce, seleziona sulla base delle proprie esperienze e soprattutto ignora ciò che non ha imparato, sperimentato o accettato.

Una ricerca condotta su un largo numero di portatori di serendipità (viventi e non) ha riconosciuto una costellazione di caratteristiche personali che ricorrono. Tre le attitudini più presenti:

  1. sapersi lasciare condurre facilmente su vie secondarie, attraverso una curiosità vigile, che intercetta possibilità e occasioni di interesse diversi da ciò su cui si era concentrati;
  2. saper riconoscere e decidere velocemente cosa vi sia interessante e cosa no, ben focalizzando l’analisi di ciò che si incontra, che consente di comprendere immediatamente se vi sia del valore;
  3. per imbattersi nelle sorprese inattese occorre anche la capacità di abbandonare certezze e strade conosciute, senza paura del fallimento, di imbattersi nell’errore, sapendo tollerare la frustrazione di un insuccesso

Allenarsi a saper sedurre la fortuna, per trovare nel caso opportunità inattese di conoscenza e arricchimento, richiede dunque:

  • fiducia in se stessi, che consente di perdersi e non smarrire mai se stessi,
  • plasticità cognitiva, nel saper pensare di più di quel che viene da pensare,
  • tenacia, nel non fermarsi dove ci si vorrebbe fermare.

PS: Si potrebbe pensare che internet sia una macchina della serendipità, tanto siamo immersi in un mare di informazioni e stimoli. In realtà, la navigazione in internet avviene attraverso i motori di ricerca, a cui ci si affida. Quel che in realtà accade è di finire all’interno di circuiti di ricerca ripetuti e guidati. Si rimane ingabbiati in filtri che canalizzano le stesse e reiterate gallerie di informazioni e notizie. Diventa così difficilissimo andare contro corrente, sottraendosi ai paternalistici meccanismi di selezione della rete.

 

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