Non è una compagnia comoda l’ansia, decisamente più disagevole della paura. La paura ha un oggetto preciso a cui è collegata e da cui è attivata, la paura possiede un perimetro che la contiene. La paura non ci parla di un futuro che non conosciamo, ma esattamente all’opposto di un futuro che temiamo avendolo già conosciuto o compreso.
L’ansia invece è un troppo di futuro che preoccupa senza una precisa chiarezza di dove sia il pericolo. Nell’ansia ciò che dovrà accadere è carico di minacce, rispetto a un presente che sentiamo oberato e insufficiente per affrontarlo. Un futuro che non ha forma, che rimane sconosciuto, e proprio per questo, per la vertigine del suo ignoto, è minaccioso e ansiogeno.
L’ansia riguarda conseguenze e risultati che non si sanno immaginare, ma solo temere. senza evidenza e consistenza di fatti evidenti che autorizzano questo timore. Con l’ansia il mondo diventa allarme e preoccupazione, perché è un futuro che ha riempito il presente di pericoli.
Se la paura si nutre del passato e dell’esperienza, l’ansia di nutre di un futuro incerto e per questo intimidatorio.
Come la paura, l’ansia è un sistema di sopravvivenza di protezione, ci rende cauti e vigili, ci prepara al peggio alimentando e illustrandoci un sentimento della sconfitta, del fallimento, dell’errore che ci esclude o ci penalizza. E come per tutte le emozioni che possiamo vivere, possiamo chiederci se la misura sia giusta e benefica. Nello specifico, possiamo chiederci se abbiamo ansie che si prendono troppo cura di noi, esagerando con il sentimento minaccioso del futuro.
E’ vero il futuro è anche ignoto, ma non così tanto quanto lo temiamo.
Potremmo cioè riflettere su cosa di così doloroso e dannoso, ancorché ignoto, potrebbe accaderci nel futuro, da non saperlo superare e conservare la nostra serenità. Potremmo quindi pensare dove sia meglio mettere il cuore: a fianco di un presente colmo di ansia, che ci carica di timori e cautele, preoccupazioni e incertezze o a fianco dell’eventualità di dover gestire un disagio, che si affronterà a tempo dovuto nel futuro, ma nel frattempo aver vissuto il presente con leggerezza.