Impossibile è una misura che stabilisce una relazione. Perché l’impossibile lo si può pensare, lo si può immaginare, ma non realizzare. Dunque, il suo modo di essere presente, di influenzare quel che si vive è la sua irrealizzabile aspirazione.
Di seguito cinque proprietà della nostra identità psicologica che ci consegnano all’impossibile, a qualcosa che vorremmo e forse desideriamo ma che non possiamo mai realizzare. Cinque impossibili che ci costituiscono e ci definiscono per come li affrontiamo.
1. Non possiamo mai sapere se ci diciamo tutta la verità
Per quanto possiamo cercare di descrivere con cura, completezza e scrupolo la nostra identità, ci è impossibile poterla esporre completamente. Siamo più vasti di tutto ciò che potremmo dire di noi stessi. Non solo, ci è anche impossibile la sicurezza che non ci siano inconsciamente omesse verità che ci riguardano.
2. Non possiamo mai sfuggire a noi stessi
Vi sono occasioni in cui vorremmo distaccarci da quel che facciamo, o abbiamo fatto, perché ci pare negativo, gretto, sbagliato, tanto da credercene estranei, come ci fosse imposto, come ne fossimo inerti e involontari prestatori d’opera. In realtà ci è impossibile estrarre da noi stessi qualcosa che crediamo non ci appartenga. È impossibile non essere tutto ciò che siamo. Anche la cecità verso noi stessi è un modo di essere che ci appartiene e definisce.
3. Non possiamo mai separarci dalle nostre ferite
Vi sono ferite, dolori, squarci che lasciano un segno indelebile nella nostra personalità, nei modi di orchestrare le nostre emozioni, le nostre difese e i nostri desideri. È impossibile cancellare ed estingue le nostre cicatrici, come fossero appendici da rimuovere. La grammatica della nostra identità è stata scritta anche con il dolore che abbiamo vissuto. Quel che possiamo è perdonare, mitigare, ricomporre e, soprattutto, imparare un’ospitalità.
4. Non possiamo mai conoscere qualcuno totalmente
Per quanto a lungo, con amore, sensibilità ed empatia possiamo interrogarci su chi sia un’altra persona, rimarrà sempre inesauribilmente distante, separata e (un po’) sconosciuta. Ma è questa irraggiungibilità dell’Altro, la sua esistenziale lontananza, che rende l’impegno ad avvicinarlo un viaggio di scoperta interminabile.
5. Non possiamo mai sapere con certezza se lo abbiamo deciso
Ancorché possiamo impegnarci con scrupolo cognitivo e analitico nelle decisioni che prendiamo, nelle scelte che facciamo, non ci sarà mai possibile sapere con certezza se ne siamo stati completamente consapevoli, se la nostra mente non abbia tramato alle nostre spalle invisibilmente. La consapevolezza è un prodotto sempre parziale e per questo richiede un dubbio instancabile.