Siamo moltitudine, la nostra identità si compone e si raccoglie lungo espressioni differenti, persino in conflitto. Interrogarsi non è cercare una strada, ma bussare a molte porte.
1) Un’identità ha bisogno di differenziazione e di singolarità: comprendere se stessi significa riconoscere ciò che in noi cerca unicità, distanza dagli altri, diversità, originalità, apprezzamento e visibilità della nostra differenza;
2) Un’identità ha bisogno di legami e di relazioni: comprendere se stessi significa anche riconoscere cosa in noi cerca legami, appartenenza e uguaglianza con gli altri; come e quando adattiamo noi stessi agli altri per creare un legame;
3) Un’identità si nutre di esperienze: la conoscenza di sé richiede di comprendere come le esperienze che abbiamo fatto abbiano plasmato in noi convinzioni, emozioni, comportamenti; significa capire come il timore che abbiamo ora, il modo di valutare che ci fa apprezzare o meno ciò che viviamo, la fiducia che abbiamo o che non abbiamo, siano la traccia che l’esperienza ha lasciato in noi e che quindi prefigura e orienta il nostro futuro;
4) Un’identità è ispirata da valori: non vi è identità senza valori, consapevoli e inconsapevoli che siano; perciò una conversazione con noi stessi per riconoscere chi siamo non può evitare di interrogarci sui valori che indirizzano le nostre scelte;
5) Un’identità va dove vanno le sue capacità: ogni identità è fatta di ciò che realizza, di ciò che ottiene o raggiunge; conoscere se stessi richiede di sapersi dire con accuratezza quali capacità possediamo, quali attitudini, quali conoscenze, perché sono il vascello sul quale portiamo la nostra esistenza nel mare impervio della vita;
6) Ogni identità è più vasta di un pensiero che la descrive: la conversazione con noi stessi su chi siamo e sulla nostra identità è incessante, e non vi sarà mai un momento in cui ne sapremo abbastanza da avere tutte le parole per descrivere completamente chi siamo;
7) Ogni identità ha bisogno di equilibrio, più che di felicità: infine, interrogare noi stessi impegna nel chiederci, con coraggio e lucidità, quale sia la vera rotta del nostro cuore, sovente diversa da quella che i nostri pensieri ci fanno credere: «Bisogna conoscere se stessi: quand’anche non servisse a trovare la verità, giova per lo meno a regolare la propria vita» (Pascal).