È possibile riconoscere un mindset dell’essere conservatori o progressisti? Una differenza che sarebbe riduttivo ridurre a una collocazione politica, soprattutto oggi che i partiti si sono svuotati di ideologia, di un pensiero sul senso e la direzione dell’umanità, per dedicarsi al giorno dopo.
Essere conservatori oppure progressisti, prima di ogni altra collocazione, è una direzione esistenziale, una traiettoria attraverso cui si interpreta la vita e il proprio ruolo in essa. È il proprio vocabolario nel raccontarsi quel che si vive, ancorato nelle emozioni e nelle esperienze, applicato nel valutare ciò con cui si entra in relazione, che sia un fatto di cronaca, il vicino di casa, la coda a uno sportello, il dovere verso una norma, l’opinione degli altri.
Ben più profondo della partigianeria o l’ostilità per una o un’altra soluzione legislativa, più radicato di un’etichetta sbiadita e approssimativa (destra o sinistra), vi è ciò che siamo nella nostra esistenza, nel quotidiano personale, affettivo e sociale in cui siamo gettati come donne e uomini, quando decidiamo, pensiamo, scegliamo e agiamo. È il nostro essere irriducibilmente attori politici, di chi appartiene a una polis, prima e molto di più del tradursi in una versione partitica.
Senza la presunzione di esaurire in poche righe un tema così mastodontico, che riguarda la nostra concezione della vita sociale e relazionale, propongo un piccolo identikit del mindset conservatore e di quello progressista.
Mindset Conservatore | Mindset Progressista |
Difende le proprie certezze | Considera dove le proprie certezze possano cambiare |
Proietta negli altri ciò che per sé è giusto | Comprende in ciò che è giusto anche il punto di vista degli altri |
Considera prioritaria la propria libertà | Considera prioritaria la libertà di tutti |
Considera le istituzioni un male inevitabile | Considera le istituzioni un bene indispensabile |
Crede che i confini siano per difendersi | Crede che i confini siamo per capirsi meglio |
Si concentra sulle ragioni per escludere | Si concentra sulle ragioni per includere |
Le emozioni dominanti sono difensive: pessimismo, sfiducia, rabbia | Le emozioni dominanti sono aperte: ottimismo, speranza, fiducia |