Sistemiamo una porta cigolante, otteniamo un buon risultato sul lavoro, arriviamo alla fine di un difficile trekking, riusciamo in qualcosa che ci dà soddisfazione. Ne siamo felici e abbiamo anche il desiderio di raccontarlo. A qualcuno, meglio alle persone che amiamo o che stimiamo. Al minimo, o forse al peggio, lo postiamo nei social.
Ci occorrono conferme, riscontro e riconoscimento. Cerchiamo e abbiamo necessità di testimoni. Sguardi che ci consentano un momento di gloria, per alimentare l’amore per noi stessi. Qualcuno che veda e ci veda, specchi che ci restituiscano il valore che abbiamo. Ricevere un apprezzamento che disseti il nostro bisogno di saperci capaci, meritevoli, attrezzandoci così di autostima e di fiducia in noi stessi.
Il suolo di vulnerabilità, d’insicurezza d’essere nel quale siamo inevitabilmente radicati, anche se ignorato è un’eco incessante nella nostra vita, che trova sostegno e rassicurazione nell’apprezzamento che ci conquistiamo. Una gratificazione attraverso gli altri, di cui abbiamo bisogno, non per presunzione o immodestia, ma perché ci assicura di essere meno gracili di quanto temiamo, di poter confidare sulle nostre capacità, che ci consentono di affrontare l’incerto con risorse sufficienti.
Anche di questo fanno la differenza amore e amicizia. Chi ci è così vicino da raccogliere la testimonianza del nostro meglio senza sentirci immodesti o valutati. Sentirsi accolti consente di liberare il bisogno di un ascolto che ci gratifichi, che ci regali la soddisfazione di crederci apprezzati e ricevere così un salvagente che ci è necessario per le bufere.
Ed è per questo comodo, e forse poco onesto, rimanere delusi se non viene apprezzato quel che abbiamo fatto di positivo quando non abbiamo fatto nulla per testimonialo e raccontarlo. Ci nascondiamo dietro la convinzione di essere timidi e umili, ma in realtà ci temiamo comodamente al riparo, come se dovesse essere un compito della vita e degli altri accorgersi di noi.
L’amore per se stessi, che ci irrobustisce e ci rifornisce di serenità, ha bisogno di testimoni, a cui raccontare della nostra bellezza.