fbpx
GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
per una vita consapevole,
gentile ed etica.

Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Essere invisibili

Essere invisibili

Più ci è necessario essere presenti maggiore è la possibilità di non essere vicini, vicini al mondo, alle sue sfumature, alle sue tante manifestazioni. Quando noi siamo troppo presenti è il mondo meno presente.

In una società in cui assistiamo al totalitarismo della visibilità e della sorveglianza generalizzata, l’invisibilità è una militanza, un’azione controcorrente, è sottrarci al circo mediatico e sociale dell’io. Saper essere discreti non riguarda la timidezza o la paura di affrontare il mondo, semmai la capacità di godere con riservatezza della presenza e dell’esistenza degli altri. Rimanendo invisibili, senza essere separati o distanzianti, è possibile beneficiare dell’apparizione del mondo, senza che a nostra volta ci venga richiesto di apparire. Osserviamo i nostri figli giocare, la persona che amiamo mentre è impegnata in un’attività, i colleghi intorno a un tavolo affrontare una discussione. Vicino a noi il mondo prosegue la sua vita e fortunatamente si dimentica di noi. Gli amici ospiti a casa nostra si animano in una discussione e noi usciamo dal loro radar, diventiamo invisibili; in questo spazio di discrezione troviamo una pienezza attraverso una leggerezza, dai doveri di dire il nostro punto di vista, di dover essere interessanti, acuti o spiritosi.

L’invisibilità però non ha valore se è permanente. In questo caso sarebbe assenza e separazione. La discrezione non mette a disposizione le sue potenzialità se è stabile, ma se rimane un’esperienza localizzata che si verifica interrompendo l’apparizione. La scomparsa non deve essere un ritiro duraturo, ma movimento che si alterna alla presenza. L’invisibilità è al suo meglio come esperienza episodica, che alterniamo alla partecipazione. Non è rimanere sempre nascosti ad ammirare i nostri figli, o sempre silenti nella cena con gli amici. Ma trovarsi momenti di discrezione, cioè un tempo che non nasce dal desiderio di non far parte del mondo, ma all’opposto di avvicinarlo invisibilmente per poterlo assaporare e ascoltare a fondo. L’invisibilità è una prospettiva. Rimanendo visibili al mondo siamo sensibili alle sue esigenze, alle sue aspettative, cercando di anticiparle, prevenirle, affrontarle. Abbiamo lo sguardo sproporzionato di chi riempie il campo visivo di qualcosa che avvicina troppo agli occhi. Nell’invisibile discrezione invece il mondo ci appare da un’altra prospettiva, più lontano e per questo più vasto, molteplice e ricco, sottratto al condizionamento del nostro sguardo emotivamente vigilie, che cerca di comprendere minacce o sicurezze.

In una posizione discreta, inosservata, trasparente, si abbandonano i fantasmi dell’essere indispensabili, responsabili di tutto o di tutti. Nell’esser discreti non abbiamo bisogno di essere potenti. Nell’invisibilità impariamo la solida sicurezza di non essere necessari. Nella discrezione mettiamo a tacere lo sguardo che attribuisce volontà al mondo, che proietta nel mondo le nostre esperienze e le nostre paure.

L’invisibilità come militanza, e non come indifferenza, è il piacere della clandestinità, del camminare rasente i muri per non farsi notare, in un mondo dove tanti cercano di trovarsi uno spazio di visibilità.  Quando sappiamo impossessarci della discrezione, di questo stato defilato e non impegnato, ciò che troviamo è uno sguardo. Non lo sguardo valutativo, che cerca di impossessarsi della realtà e dei pensieri delle persone, non lo sguardo che vuole comprendere a fondo, provando simpatia e antipatia, nel quale proiettiamo noi stessi, i nostri bisogni e le nostre emozioni. Nella discrezione troviamo un riposo, un ristoro, grazie al quale ci possiamo avvicinare ai gesti impercettibili delle persone, ai sorrisi nascosti o alle nascoste tristezze, senza cercare spiegazioni, senza voler capire e senza impossessarcene. Pacificati nell’invisibilità, e grazie all’invisibilità, ci sottraiamo alle proiezioni e introiezioni che abbiamo quando siamo impegnati nella visibilità. Troviamo un amore per le apparenze, per ciò che affiora sulla superficie del mondo, le sconfinate manifestazioni della vita, che ci rimangono ignote quando siamo impegnati ad essere presenti.

Sai vivere invisibilmente?
Qui alcuni suggerimenti per sperimentare la ricchezza dell’invisibilità. Sono modi di agire che ci sottraggono, che ci tolgono, che ci fanno stare a lato, discretamente.

  • Non aver bisogno di dire sempre il tuo pensiero. Non si hanno sempre pensieri che meritano di essere comunicati.
  • Non cercare sempre di far parte. Il bisogno di essere accettati e di trovare amore non deve essere una prigione che ci costringe a cercare sempre comunicazioni e partecipazione.
  • Non essere spudorato/a. Avere pudore verso gli altri significa accorgersi di ciò le persone desiderano tenere privato e segreto.
  • Non sbagliare il momento. Essere discreti significa anche comprendere il giusto momento in cui dire e parlare, quello che ci consente di essere utili agli altri, non solo a noi stessi.
  • Non trascurare la bellezza. Uno dei caratteri della bellezza è la giusta misura e la precisione di ogni dettaglio. Per questo la bellezza richiede discrezione e sguardo da lontano.
  • Non farti sempre coinvolgere. Vi sono emozioni che sono schierate, in prima linea, ci spingono a giudicare, a renderci partecipi, coinvolgendoci e innescando la nostra presenza. E’ benefico sapersi allontanare, quando lo desideriamo, da queste emozioni, per ritirarsi in emozioni più discrete e morbide, quelle che si trovano quando da distante ammiriamo il mondo nei suoi particolari meno visibili.
  • Non avere troppe certezze. Le certezze richiedono di essere difese, affermate, diffuse. Il dubbio invece ci spinge a prendere le distanze, a soffermarci con lo sguardo interrogativo e curioso sulla realtà che viviamo, per osservarla meglio.

Potrebbe interessarti
CERCA ANCHE ALTROVE.
Parole per ispirarti
ESPLORA L'ARCHIVIO
Cerca ciò che ti incuriosisce, le idee e le parole per il tuo lessico personale.
PODCAST

Pensieri da ascoltare.

NEWSLETTER

Unisciti anche tu

Ricevi settimanalmente due post per essere anche altrove.

La tua email sarà protetta. Potrai sempre annullare l’iscrizione.
Se vuoi sapere con più precisione come verrà protetta la tua email leggi la privacy policy.