fbpx
GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
per una vita consapevole,
gentile ed etica.

Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Il pericolo della felicità

Il pericolo della felicità

4 domande per pochi secondi di riflessione personale.

Da 1 a 10…

[  ] quanto ti è chiaro cosa ti rende felice?

[  ] quanto ti senti felice?

[  ] quanto ti senti padrone della tua felicità?

[  ] quanto ti impegni per essere una persona felice?

Lo si sa, essere felici è ben difficile. Certo vi sono infelicità irriducibili, laceranti, verso le quali si è impotenti. Ma pur sembrerebbe che in alcuni casi sia possibile impossessarsi della propria felicità. Forse per questo dilagano suggerimenti e testi che indirizzano su come esserne autori.
Ma forse c’è anche dell’altro, nella tanta infelicità che si vive, pur non essendo il prodotto di un dolore di cui si è stati sopraffatti. E forse non si tratta solo di cattiva volontà, di poco impegno o di poca applicazione di strategie che renderebbero più felici.
Che la felicità sia un po’ pericolosa? Più dell’infelicità. Vivere un’emozione positiva, vivere una gioia è un’esperienza che rende vulnerabili. Perché la gioia proietta il cuore nel futuro, genera una speranza, il desiderio che si ripeta. Di non essere perduta.

Perché tutta l’infelicità è uguale. Vi è quella che si vive precipitando nel dolore di speranze fallite e mortificate, di sofferenze prodotte dal sentirsi rifiutati o abbandonati, di scoperte che danneggiano l’idea di sé e delle proprie capacità. E poi vi è quella routinaria, situazionale, nella quale vi è l’abitudine alla tristezza, al disagio, al malumore, al dispiacere, all’amarezza. Questa infelicità, tanto frequente, è a suo modo una necessità. Perché la scontentezza cronica, la delusione ricorrente, l’avvilimento incurabile, sono stati d’animo del presente, non producono un desiderio di futuro. Ripiegano su se stessi, isolano. In questo tipo di disagio, per quando sia un’esperienza faticosa, l’io vive la ripetizione e la conferma di un mondo nel quale è al riparo dalla felicità: dalla gioia che fa sperare, dal sorriso che produce il desiderio di essere ritrovato ancora e ancora, dall’allegria che potrebbe diventare una dipendenza dolorosa, se venisse infranta. Un desiderio che se nutrito e poi non si realizzasse sarebbe ben più doloroso di un’infelicità routinaria.

 

 

 

 

 

Potrebbe interessarti
CERCA ANCHE ALTROVE.
Parole per ispirarti
ESPLORA L'ARCHIVIO
Cerca ciò che ti incuriosisce, le idee e le parole per il tuo lessico personale.
PODCAST

Pensieri da ascoltare.

NEWSLETTER

Unisciti anche tu

Ricevi settimanalmente due post per essere anche altrove.

La tua email sarà protetta. Potrai sempre annullare l’iscrizione.
Se vuoi sapere con più precisione come verrà protetta la tua email leggi la privacy policy.