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GianMaria Zapelli elsewhere

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La furbizia: una disonestà intelligente

La furbizia: una disonestà intelligente

Per quanto possano apparire sinonimi, furbizia e astuzia affrontano in modo diverso le regole.

La furbizia è l’abilità di saper evitare la legalità senza ricorrere all’illegalità. Perché la furbizia non ama le regole, le rispetta solo per non incorrere nei danni della loro infrazione. Infatti, la furbizia cerca i modi che consentono di eludere la legge, di sottrarsi ad essa, scovando quelle fenditure nelle quali si evitano le intenzioni della legge senza venirne scoperti. Come la volpe si sottrae alle intenzioni di chi ha pensato la recinzione, scovando in che circostanze e come può essere aggirata. Il furbo è dunque un impostare, finge di stare nella legge, ma in realtà la vuole violare e ingannare, senza patirne le conseguenze. 

Chi ammira i furbi probabilmente ha lo stesso malessere verso la legge e le regole. Poiché la furbizia piace a chi non riconosce alle regole, per quanto imperfette, la condizione indispensabile per garantire anche la propria coesistenza; ma ne vive invece solo il lato vessatorio, che rispetta per timore e non per fedeltà. Così si celebra il furbo, che la fa franca senza rispondere della sua via traversa e scorretta. 

Sennonché l’ammirazione per la furbizia nasconde la seduzione che irretisce la viltà. Il furbo è un debole che fa buon viso alle regole e un cattivo gioco nell’ombra, con l’intelligenza di saperne ricavarne un profitto senza uscire allo scoperto. “Fatti furbo.” Non è un invito ad essere etici, ma semmai il contrario, ad agire senza coraggio, senza trasparenza, senza farsi scoprire, a mascherarsi. Esattamente le caratteristiche di chi è carente della forza e del carattere che richiede l’etica per essere difesa, fermo alla sola e modesta speranza di riuscire a farla franca.

In realtà, nessuna legge è tanto perfetta da non consentire occasioni di celata e opaca furbizia. Per questo ogni legge richiede la responsabilità di riconoscerne lo spirito, non solo la lettera. Richiede di non fare i furbi.

Di altra pasta l’astuzia. Che si rivela non contro la legge, ma per accrescerne il suo senso e la sua funzione. L’astuzia è un pensiero generativo, che esalta ed espande il valore e la ragione di una regola, trovando modi attraverso cui può essere applicata con più efficacia e successo. È astuto un modo di rivolvere un problema, che comprende come i vincoli possono trasformarsi in possibilità. L’astuzia non si sottrare al regolamento, cerca di comprenderne le possibilità senza negarne la necessità.

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