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GianMaria Zapelli elsewhere

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Non saremo mai totalmente noi stessi

Non saremo mai totalmente noi stessi

L’identità è un accumulo, è un recipiente di futuro. Siamo esistenza di possibilità. Possibilità che non si riducono con il tempo, semmai lievitano. Negli anni perdiamo risorse fisiche, ma ci arricchiamo di risorse che allargano il nostro possibile. E’ il tempo e sono le esperienze che ci consentono di accrescere capacità, abilità, sicurezza e consapevolezze, che espandono ciò che potremmo fare e chi potremmo diventare.

Ma non saremo mai tutto ciò che le nostre capacità ci consentirebbero di essere, tutte le scoperte che potremmo fare, tutte le emozioni che potremmo provare, tutte le esperienze che potremmo vivere, tutte le persone che potremmo conoscere e da cui imparare. Siamo e saremo sempre un po’ meno del nostro possibile.

Per diverse ragioni. Perché ciò che potremmo essere ci richiede il coraggio di cercalo e sovente la paura ce lo impedisce. Ma anche perché non possiamo essere contemporaneamente tutto ciò che potremmo. Vivere il possibile che non abbiamo ancora vissuto richiede sovente di rinunciare e abbandonare il possibile che già si è trovato. Richiede di lasciarci alle spalle abitudini che sono parte del nostro quotidiano e che necessariamente limitano la possibilità di essere altro e altrove. Amiamo viaggiare: vi sono viaggi che per essere fatti non richiedono necessariamente più soldi, ma spesso di perdere qualcosa. Amiamo la musica: per viverla sino in fondo ci occorre separarci da abitudini a cui siamo ancorati. Potremmo imparare ciò che non sappiamo ancora, potremmo stare più tempo con gli amici o i figli, potremmo ascoltare il silenzio avvolgente di un deserto africano, potremmo vivere l’euforia di un carnevale brasiliano, oppure potremmo ogni mattina dedicarci una camminata, senza fretta e serena, lungo un sentiero di pioppi. Potremmo, ma non possiamo tutto.

Forse è questo il nostro infinito, di avere possibilità che non realizzeremo mai, molte di più di quelle che sono entrate ed entreranno a far parte della nostra vita. 

Così non ci è dato di essere totalmente noi stessi, se questo significa realizzare pienamente chi potremmo essere, attraverso le nostre scelte, le nostre capacità e i nostro sogni. Ci rimane, inevitabile e ineludibile, una parte di incompiuto nella nostra vita, di abbozzato e non realizzato pienamente.

Per questo è importante avere tempo e pensieri per se stessi, per scegliere con accuratezza e audacia, con lucidità e riflessione, le possibilità che vogliamo essere, nell’incolmabile vastità del nostro possibile. Perché il rischio che corriamo, senza questa intimità con il nostro infinito, è di percorrere la nostra vita tra possibili che adottiamo senza sapere sino in fondo perché proprio questi, tra i tanti che potremmo essere.

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