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GianMaria Zapelli elsewhere

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Alcune incoerenze virtuose

Alcune incoerenze virtuose

Certo, di gran lunga la coerenza è un merito preferibile e l’incoerenza un misfatto. Ma vi sono coerenze che sono ostinazioni da rendere prigionieri e incoerenze che consentono di imparare ad essere migliori. 

La coerenza non è un fatto episodico. È invece un criterio che ricostruisce la qualità dell’accordo tra i fatti. Allinea i nostri modi di essere: una premessa con le conseguenze, un gesto con i successivi, una promessa con l’impegno, un’idea con la realizzazione.

La coerenza salda gli eventi con una conseguenzialità. Necessaria quando il prima e il dopo devono corrispondere, quando l’inizio ha bisogno di un seguito che lo incorpori per arrivare a conclusione. L’io e la vita reclamano coerenza perché è fondamentale per ottenere continuità, credibilità, affidabilità, perseveranza. Così la coerenza crea fiducia e durata dei legami. È impegno che non si perde per strada, sono valori che conservano verità e vita.

Ma la coerenza non è giusta indipendentemente da ciò a cui si applica, semmai un modo che può rendere la giustizia giusta. Non è sempre doverosa nei legami, ma uno modo sovente necessario per farli durare. La coerenza è indispensabile quanto è indispensabile a ciò che si vuole raggiungere.

La coerenza non è necessaria solo per dare consistenza agli impegni e alle promesse. A volte anche perché è semplice, prevedibile, chiara. Consente la benefica convinzione di sapere sempre dove siamo e dove stiamo andando. Mentre l’incoerenza non offre garanzie di certezza, smarrisce i perimetri e mescola le carte. L’incoerenza è imprevedibile.

Ci occorre perciò dalla coerenza anche la sua capacità rassicurante. Tanto che il nostro inconscio lavora alacremente per sottrarre alla coscienza la scoperta della nostra incoerenza. Quando ci accade di essere incoerenti – verso i nostri valori, le nostre certezze o gli impegni che promettiamo – ci soccorre la complicità inconscia dell’autoinganno e della rimozione. La tenace necessità di crederci coerenti si oppone all’incoerenza, anche quando a volte sarebbe contraddizione che apre nuove finestre sui muri intorno a noi.

Ecco allora alcune incoerenze in cui bilanciarsi, che molto offrono per arricchirsi tanto più ne accettiamo l’irriducibile natura contraddittoria.

  • Accettare di sé stessi anche i propri limiti e aspettarsi di più da sé stessi
  • Non cessare di cercare sé stessi sapersi dimenticare di sé stessi
  • Agire con disciplina disubbidire
  • Avere salde convinzioni dubitare frequentemente
  • Mantenere la parola data cambiare direzione
  • Essere sinceri mentire
  • Credere nell’amore saper avere nemici
  • Non rinunciare alle proprie idee e sacrificare le proprie idee

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