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GianMaria Zapelli elsewhere

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Il narcisismo delle nostre piccole differenze

Il narcisismo delle nostre piccole differenze

Il narcisismo gode di una pessima fama. Eppure è uno stato a cui non possiamo sottrarci. In misure, per ognuna o ognuno, differenti.

Certo, nella sua versione patologia è un disturbo ossessivo della personalità. Ma se ne consideriamo la fonte, Narciso, possiamo riconoscere un ineludibile tratto psicologico di cui abbiamo necessità: rispecchiarci nel mondo e trovare noi stessi. Il narcisismo riguarda tutti, perché è la manifestazione del fondamentale bisogno di sentirci autori, e difensori, di un io, verso cui aver amore e autostima.

Scriveva Freud: «Sono […] le piccole differenze nella somiglianza abituale a provocare i sentimenti di estraneità e di ostilità fra gli individui.”. Il bisogno di originalità, di differenziazione è irresistibile. Ma pochi hanno possibilità di differenziarsi per capacità eccezionali, per ruoli di potere straordinari, per risultati ammirevoli. Per lo più ci si distingue con piccoli modi dell’unicità – atteggiamenti, gusti, convinzioni, abbigliamenti, aneddoti – cercando un’individuazione, che sempre Freud ha chiamato il “narcisismo delle piccole differenze”. 

E quando la propria differenza dagli altri, la propria originalità, si contende su contenuti minuscoli, modeste differenziazioni, in un mare di similitudine, è facile che si inneschi un sistema difensivo per salvaguardare il vissuto della propria unicità. Il malessere di sentirsi troppo simili reclama attenzione.

L’ostilità, l’antipatia, l’intolleranza rivolte a chi è prossimo e molto simile – il vicino di ufficio o di strada – che condivide quasi gli stessi modi della propria vita, sono strategie difensive, protettive del proprio bisogno narcisistico. Attraverso la svalorizzazione critica di chi è simile, concentrata sulle sue carenze o debolezze, si ottiene un sentimento di differenza che consente di proteggere il proprio bisogno di unicità. Dissentire e differenziarsi canonizza il proprio io.

La critica, il biasimo verso chi è simile permette anche un’altra convenienza psicologica per il proprio narcisismo: soffocare, bloccare, una gratificazione narcisistica che altri potrebbero vivere, oscurando la propria. È l’ostilità dell’invidia, dell’astio, che non aggrediscono chi ha qualità irraggiungibili, chi è troppo differente, ma chi è quasi come se stessi, ma che ottiene più grafitazioni per il suo narcisismo, godendo di un’unicità più nitida della propria.

Quando il bisogno narcisistico si deve accontentare di piccole differenziazioni, si protegge creando conformismo, omologazione.

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