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GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
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Lealtà o fedeltà, due modi di volere un legame, con in mezzo il desiderio

Lealtà o fedeltà, due modi di volere un legame, con in mezzo il desiderio

Se dovessimo scegliere, preferiremmo un amore fedele, oppure leale? Un legame che ci assicuri fedeltà o che ci assicuri lealtà? Certo li vorremmo entrambi, e a volte accade. Ma è una differenza non da poco, anzi vertiginosa, per le diverse direzioni che può prendere, perché la fedeltà non include tutta la lealtà, e ugualmente la lealtà non garantisce la fedeltà. Di mezzo vi è il desiderio.

Notevole che nei dieci comandamenti due siano dedicati al desiderio. Non si prescrive di non tradire la moglie (tema a parte che venga considerato solo il coniuge femminile) e non ci si limiti al non rubare del settimo. E’ il desiderio che viene sanzionato, imposto, legiferato, con il divieto di desiderare la donna o la roba d’altri.

Perché desiderare, pur se celato nell’intimità del sentire, pur se mascherato e privatizzato nel pensiero riservato solo a sé, è forza centrifuga, che conquista e porta altrove, si impossessa dell’identità. Il desiderio lavora in modo carsico, incanala energie e sentimenti. Proprio perché forza invisibile il desiderio è minaccioso, può sorprendere, trasgredire, allontanarsi. Tanto da aver indotto il legislatore divino a una norma paradossale: obbligare l’invisibile.

Il desiderio ha un ruolo non da poco nella disputa tra lealtà e fedeltà, perché la lealtà richiede che venga dichiarato, danneggiando e corrodendo la fedeltà, che lo richiederebbe a direzione esclusiva. Così la fedeltà, promessa che esclude il tradimento, non esclude il desiderio e lo cela, mentre la lealtà richiederebbe di dichiararlo.

Dunque, potremmo allora trasformare così se preferire lealtà o fedeltà: aspirare alla conoscenza leale del desiderio, anche fosse centrifugo, accettando la responsabilità e l’onere della lealtà richiesta. Perché quando ci si attende lealtà non si deve poi punire chi lealmente ci ha rivelato un contenuto che ci fa soffrire.

Oppure preferire il contenimento del desiderio, senza che si trasformi in tradimento. Anche in questo caso attendersi fedeltà richiede di accettarne le conseguenze: di non adottare punizioni e accuse, se scoprissimo che intimamente e in silenzio vi sono desideri che vanno altrove.

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