Il presente è un contenitore temporale, nel quale si raccoglie ciò che ci viene dal passato e quel che vorremmo nel futuro. Non solo un tempo tra il prima e il dopo, mai solo un qui e ora, ma di più, sempre di più, perché il presente ha radici nelle esperienze vissute e rami proiettati verso il cielo di domani.
Immaginare di poter vivere solo attimo dopo attimo è un’assurdità, impossibile psicologicamente e disastrosa esistenzialmente. Al presente, nel quale inevitabilmente e incessantemente siamo, occorre di più di sé stesso, gli occorrono ricordi, memorie e un passato da cui sentirsi provenire. E gli occorrono speranze, sogni e desideri, anticipando un futuro che diventerà presente.
Così potremmo chiederci, quanto è vasto e verso dove si dilata il nostro presente, arretrando nel passato e proiettandosi avanti?
Certo l’età contribuisce a dare dimensioni al proprio presente. Se nell’adolescenza non si ha passato e solo futuro, nel tempo molto più adulto il passato è impronta che si fa ben sentire nel presente. Ma non è solo l’età a plasmare di quali sentimenti temporali sia caratterizzato il nostro presente.
Potremmo avere un presente che si sottrare al passato e al futuro, colmo e saturo dell’attenzione per compiti e impegni che impediscono di arretrare nei ricordi o di proiettarsi nei sogni. Il succedersi di scadenze e abitudini che hanno cessato di interrogarsi da dove vengono e dove vadano. Un presente contratto su sé stesso. E forse impoverito e contratto, proprio perché ben poco in dialogo con la memoria e i desideri.
Oppure potremmo avere un presente nostalgico, che accarezza il passato, con i sentimenti vissuti, le emozioni, i turbamenti sperimentati, le ferite e le gioie. Un presente nel quale il passato ritorna e si reinventa di meraviglia, scoprendolo sempre un po’ nuovo.
O ancora potrebbe essere un presente che invece rimpiange il passato, di cui vive la mancanza e il lutto, sentendo doloroso ciò che è diventato presente, perché è un presente ferito.
Ma potrebbe essere pure un presente non placato da ciò che ha raggiunto, animato da sogni, da desideri, da progetti ancora da realizzare. Un presente con il bisogno di essere superato, cambiato. Un presente laboratorio del futuro.
Abbiamo imparato il presente che abbiamo, quel che contiene e ospita, quel che evita e vorrebbe, portandoselo dal passato e immaginandolo nel futuro. In modo diverso viviamo nel presente ciò che vi sta oltre. Ed è qui, nel presente, che possiamo essere tutto o meno, per quello che siamo stati e vorremo essere.