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GianMaria Zapelli elsewhere

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I segreti che ci regalano un mondo migliore

I segreti che ci regalano un mondo migliore

Non tutti i segreti sono uguali. Ve ne sono di disonesti, minacciosi o inutili. Ma ve ne sono altri, invece, che se scoperti impreziosiscono i nostri sentimenti e la nostra vita.

Guardare intorno a noi il mondo credendolo custode di segreti da scoprire è uno sguardo ben differente di chi invece crede di poterlo comprendere affidandosi a uno sguardo immediato, ai primi pensieri della mente o alle proprie convinzioni. 

Un segreto è una realtà che si nasconde a un’attenzione approssimativa, ma richiede mappe e modi per essere trovato. La natura dei segreti, di quelli più preziosi e di valore, è di richiedere fatica e impegno per essere scoperti. Non sono accessibili senza cura.

Vi sono segreti come gemme da scoprire nei buoni libri, nei migliori film, nelle città, nelle parole che ci dicono, ancora più, e soprattutto, nelle persone.

Ma trovarli e arricchirsene impegna nello sforzo dell’interrogativo, della domanda che ci si pone, senza accontentatasi delle emozioni che ci provoca ciò che incontriamo, o delle prime convinzioni che facilmente la mente ci mette a disposizione.

Sapere che vi sono segreti da disvelare rende il mondo prezioso e affascinante. Meno per ciò che si scopre, più per ciò che di meglio siamo diventati impegnandoci a cercare ciò che è segreto. In altre parole, il tesoro che si trova non è nella grotta che si apre, ma nell’aver imparato come farlo. Cercare ciò che di segreto hanno le cose ci insegna quanta umiltà e preparazione ci occorrano per disvelare ciò che merita ascolto accurato.

Certo, non ovunque vi sono segreti, si tratta di saper cercare dove possono nascondersi. Un esempio. Vi sono romanzi privi di segreti. Quel che leggiamo è già tutto quel che hanno da raccontarci. Non hanno altro da dirci che quel che comprendiamo immediatamente, perché necessitano di pensieri facili da avere e emozioni consuete. E vi sono i capolavori, i romanzi pieni di segreti. Per trovarli non è sufficiente accontentarsi della comprensione spontanea e automatizzata, che ci mette a disposizione la mente. Per apprezzarli richiedono di essere ricercatori di segreti, perché ci spingono a farci domande che non ci siamo fatti, a cercare mondi che non avevamo considerato. E alla fine non abbiamo solo letto una trama che non aveva altro da darci se non le emozioni che ci ha suscitato, abbiamo incontrato un contenuto che è andato oltre, trovando qualcosa verso cui le parole del romanzo ci hanno avviato, ma che abbiamo continuato da soli.

E naturalmente vi è la segreta bellezza che le persone custodiscono. La ricchezza inesauribile della loro identità, forgiata dalle esperienze, dalle gioie e dal dolore. Per avvicinare questa profondità meno accessibile non può bastare quello che crediamo di capire immediatamente. Dobbiamo chiedere al nostro sguardo di farsi più scrupoloso e alle nostre riflessioni di farsi più originali, inedite e profonde. Senza accontentarci della facile e superficiale reazione della simpatia o dell’antipatia. Ma quando lo cogliamo, è più facile accogliere una persona sapendone vedere un po’ il suo segreto, perché è in quella sua intimità esistenziale che ce la rende uguale.

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