Produciamo semplificazione, crescentemente
Non solo quella che nasce dalla sciatteria del pensiero, dalla pigrizia della curiosità e del dubbio. Produciamo semplificazioni anche inconsapevolmente. La sovrabbondanza ha cessato da tempo di essere benefica, è diventata onere che affatica nelle scelte, nell’ascolto, nello straripare del tempo ben oltre quello che ci appartiene effettivamente.
Semplifichiamo a volte perché non ce la facciamo, perché ci arrendiamo.
Forse prenderci cura della semplicità potrebbe regalarci preziosi benefici. Un antidoto alla rassegnazione del troppo che ci toglie fiato, ma anche e soprattutto una disciplina dell’eccellenza del pensiero.
Semplicità e semplificazione hanno qualcosa in comune: entrambe le modalità escludono, scartano, selezionano. Ed è proprio qui la loro differenza, in ciò che si esclude e si ignora. Nel contenuto che si abbandona.
La semplificazione, nel selezionare ciò che si pensa, si vede o si dice, nel suo trascurare, produce una perdita del valore di ciò che conserva, diventando ridotto e impoverito. Si tiene qualcosa di più leggero, ma è inconsistenza che depaupera. Il prodotto della semplificazione è un’approssimazione che allontana da ciò che ha valore, riduce la realtà a una sua disidratazione, deformata e immiserita. La semplificazione è sovente prodotta da una carenza di preparazione e conoscenze, un’approssimazione del pensiero, una frettolosità delle conclusioni.
Di altra pasta la semplicità, ben più impegnativa della semplificazione e sempre a rischio di ritrovarsela in casa.
La semplicità è arte, perché come l’arte estrae dal generico ciò che deve rimanere, ciò che deve saper comunicare con precisione e chiarezza. Come l’arte prende la materia e le dà una forma che è più completa e precisa della materia da cui è estratta. Come non vi è arte senza precisione, senza lavoro duro, senza accuratezza e competenza così non vi è semplicità.
La semplicità è faticosa, perché non richiede solo di togliere, di eliminare, ma anche di creare, di dare una forma, richiede di saper vedere e capire ciò che può rimanere e che può spiegare anche ciò che manca. Creatività e semplicità fanno per questo sovente la stessa strada.
Ecco allora qualche suggerimento per allenare la semplicità:
- riduci le parole usandone nuove
- attendi un attimo in più
- osserva accuratamente la bellezza
- cerca di essere invisibile a volte
- svuota più che puoi, cassetti, armadi, scrivanie, pareti
- usa pochi colori, quelli giusti
- arrenditi con un sorriso
- trova regolarmente un po’ di silenzio
- dai eleganza ai tuoi gesti
- accorgiti di dove arrivi e non oltre