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GianMaria Zapelli elsewhere

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Semplice, ma non semplicistico

Semplice, ma non semplicistico

Produciamo semplificazione, crescentemente

Non solo quella che nasce dalla sciatteria del pensiero, dalla pigrizia della curiosità e del dubbio. Produciamo semplificazioni anche inconsapevolmente. La sovrabbondanza ha cessato da tempo di essere benefica, è diventata onere che affatica nelle scelte, nell’ascolto, nello straripare del tempo ben oltre quello che ci appartiene effettivamente.

Semplifichiamo a volte perché non ce la facciamo, perché ci arrendiamo.

Forse prenderci cura della semplicità potrebbe regalarci preziosi benefici. Un antidoto alla rassegnazione del troppo che ci toglie fiato, ma anche e soprattutto una disciplina dell’eccellenza del pensiero.

Semplicità e semplificazione hanno qualcosa in comune: entrambe le modalità escludono, scartano, selezionano. Ed è proprio qui la loro differenza, in ciò che si esclude e si ignora. Nel contenuto che si abbandona.

La semplificazione, nel selezionare ciò che si pensa, si vede o si dice, nel suo trascurare, produce una perdita del valore di ciò che conserva, diventando ridotto e impoverito. Si tiene qualcosa di più leggero, ma è inconsistenza che  depaupera. Il prodotto della semplificazione è un’approssimazione che allontana da ciò che ha valore, riduce la realtà a una sua disidratazione, deformata e immiserita. La semplificazione è sovente prodotta da una carenza di preparazione e conoscenze, un’approssimazione del pensiero, una frettolosità delle conclusioni.

Di altra pasta la semplicità, ben più impegnativa della semplificazione e sempre a rischio di ritrovarsela in casa.
La semplicità è arte, perché come l’arte estrae dal generico ciò che deve rimanere, ciò che deve saper comunicare con precisione e chiarezza. Come l’arte prende la materia e le dà una forma che è più completa e precisa della materia da cui è estratta. Come non vi è arte senza precisione, senza lavoro duro, senza accuratezza e competenza così non vi è semplicità.

La semplicità è faticosa, perché non richiede solo di togliere, di eliminare, ma anche di creare, di dare una forma, richiede di saper vedere e capire ciò che può rimanere e che può spiegare anche ciò che manca. Creatività e semplicità fanno per questo sovente la stessa strada.

Ecco allora qualche suggerimento per allenare la semplicità:

  1. riduci le parole usandone nuove
  2. attendi un attimo in più
  3. osserva accuratamente la bellezza
  4. cerca di essere invisibile a volte
  5. svuota più che puoi, cassetti, armadi, scrivanie, pareti
  6. usa pochi colori, quelli giusti
  7. arrenditi con un sorriso
  8. trova regolarmente un po’ di silenzio
  9. dai eleganza ai tuoi gesti
  10. accorgiti di dove arrivi e non oltre

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