È prezioso il tempo trascorso con le persone che amiamo: partner, figli o amici. A volte basta a sé stesso, anche se non ha contenuti particolari. Le parole sono libere e spensierate, senza cercare nulla di particolare. È un tempo caldo, che non richiede di andare oltre la gioia che si vive, è sufficiente parlare del fatto di cronaca, del prossimo viaggio o di sport.
I legami, proprio perché sono territorio di accoglienza, libertà e vicinanza, possono essere anche un’occasione per fare nuove scoperte, per esplorare, per vivere profondità e spessore. Poiché, quando la vicinanza e l’amore ospitano un’esperienza unica di scoperta esaltano ancor di più il loro accordo. Insieme diventa ancora più luminoso quando insieme scopriamo qualcosa che altrimenti non avremmo trovato.
Ecco allora tre proposte – tre giochi – per vivere insieme scoperte che emozionano. Magari riservendovi uno spazio in occasione di una cena, come un gradito “dessert” finale. Potrebbero benissimo funzionare anche come giochi con i figli, dal potente effetto educativo e maieutico.
Quel che mi emoziona
Ciascuno racconta le dieci occasioni o circostanze nelle quali quel che vive gli suscita un’emozione di gioia.
Arrivare a tre o quattro è facile. Diventa interessante, per sé stessi e per altri, quando si deve fare lo sforzo di arrivare a dieci.
Incipit
Ciascuno si appunta, e poi la si legge a turno, la prima frase con cui potrebbe iniziare un romanzo nel quale fosse raccontata la sua vita.
Come inizierebbe il romanzo della mia vita? con un episodio accaduto e quando? con un desiderio? con un traguardo realizzato e quale? Modi diversi di pensare a sé stessi.
La mia citazione
Prima: si collezionano un numero di citazioni e di piccoli testi (da libri o da canzoni). Si scrivono ciascuno su un differente foglietto. Poi si distribuiscono a caso tra gli amici. Ciascuno racconta qualcosa di sé ispirandosi a ciò che ha trovato scritto.
Usare parole di altri avute a caso per parlare di sé è un potete meccanismo che libera pensieri inediti.