fbpx
GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
per una vita consapevole,
gentile ed etica.

Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

L’attesa con il futuro nel cuore

L’attesa con il futuro nel cuore

L’esperienza dell’attesa solitamente non è piacevole, si tinge di emozioni più o meno disagevoli, dal fastidio sino all’ansia. L’attesa è un’esperienza esistenziale, lambisce le trame irriducibili della nostra natura umana.

L’opposto dell’attività non è la passività, ma è proprio l’attesa. Attività e attesa sono contrapposte sulla stessa linea temporale. Minkowski ci ricorda che nell’attività ci dirigiamo verso il futuro, verso l’avvenire; mentre quando siamo in attesa il tempo ha una direzione opposta: è il futuro a venire verso di noi, attendiamo che l’avvenire divenga un presente. Nell’attesa siamo bloccati in un presente aspettando che si congiunga con una scadenza che non si è ancora compiuta.

Il malessere e l’ansia che l’attesa genera sovente è connesso con l’essere privi di attività, spogliati dalla possibilità di sentirci gli autori del nostro futuro. L’attesa può essere dunque penosa perché ci espone a una temporalità imprevedibile, siamo inerti e senza l’attrezzatura dell’azione, in un tempo in cui il futuro potrebbe arrivare senza esserne stati padroni.

Nell’attesa sperimentiamo l’appartenenza vulnerabile a un tempo che non ci appartiene. E tanto maggiore è il nostro bisogno di azione, di controllo del nostro tempo, tanto più potrà essere molesta l’esperienza dell’attesa, che costringe a sperimentare l’imprevedibilità inquietante e gracile del futuro.

Oppure potremmo imparare dall’attesa proprio la sua peculiarità, di insegnarci il possibile della debolezza, della gracilità, di un cuore che sa affidarsi a ciò che arriverà e non ne ha disagio, perché in questo essere inermi siamo anche spalancati. Potremmo così educarci all’attesa, ricordandoci di provare a sentire il futuro che ci manca e che stiamo attendendo come un’esperienza temporanea di abbandono e fiducia. Un’esperienza che tonifica anche le nostre capacità di tolleranza, perché è nel futuro che non controlliamo che si custodisce l’accoglienza di ciò che non siamo e non sappiamo.

 

 

 

Potrebbe interessarti
CERCA ANCHE ALTROVE.
Parole per ispirarti
ESPLORA L'ARCHIVIO
Cerca ciò che ti incuriosisce, le idee e le parole per il tuo lessico personale.
PODCAST

Pensieri da ascoltare.

NEWSLETTER

Unisciti anche tu

Ricevi settimanalmente due post per essere anche altrove.

La tua email sarà protetta. Potrai sempre annullare l’iscrizione.
Se vuoi sapere con più precisione come verrà protetta la tua email leggi la privacy policy.