fbpx
GianMaria Zapelli elsewhere

Un contributo psicologico
per una vita consapevole,
gentile ed etica.

Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Le emozioni complici

Le emozioni complici

Anche se pur lo si vorrebbe, anche se pur se ne vede la direzione sbandata, è tanto faticoso frenare, frenarsi, e scendere dal treno delle proprie emozioni.
Non vi è solo un irresistibile biologico dominio delle emozioni sul nostro sentire, concorre a esaltarne la supremazia anche un presente in cui non vi è più il requisito dell’interrogativo, perché incalzato dal presente successivo. È diventata fatica psicologica il tempo necessario per una riflessione che si spinga oltre il pensiero immediatamente pronto.

Così lo si vede schierarsi il mondo, in divisioni e differenze d’esistenza. Ma non è differenza nelle intenzioni, nel desiderio di essere al meglio di sé. Quasi ogni persona aspira alla propria dignità, a sapersi una buona persona. Quasi ogni persona racconta sé e di sé il giusto modo d’essere in cui crede.
Quel che divide non è l’intenzione, quasi sempre sincera, ma la fatica che si dedica a contrastare l’automatismo inconsapevole delle proprie emozioni. Non ci rende uguali lo sforzo oneroso, che deve attingere a risorse di volontà che a volte mancano, nel cercare in sé stessi un suolo che non sia quello immediato, facile e disponibile fornito dalle emozioni, che indirizzano quel che si pensa, quel che si decide, quel che si prova.

La velocità che colma il presente, prima ancora delle scadenze e dell’affollarsi dei compiti da portare a termine, è la velocità con cui il presente si sbarazza di sé stesso, sbarazzandosi della domanda che tratterrebbe il presente nell’inquietudine: “Quanto è stato un presente consapevole?” Quando sono le emozioni con il loro automatismo psichico a scandire pensieri, reazioni, scelte se ne ottiene un rassicurante lasciapassare, nessuna frontiera di dubbi, di critica di sé, di smarrimento da dover attraversare.

Ma questa delega di sé alle proprie emozioni, questo mandato che si prendono anche quando ostruiscono l’analisi dei fatti, anche quando richiudono nella paura, nella diffidenza, nel rancore o nel risentimento, non è da condannare come fosse un modo deliberato e maligno. Perché in realtà è facilissimo, in ognuno, smarrirsi nelle proprie emozioni, nelle proprie paure, nei sentimenti di ostilità, di antipatia, di rabbia.

Forse potrebbe aiutare considerare la rimozione del pensiero e del dubbio, che sarebbero il modo di sottrarsi alla protervia delle proprie emozioni, come l’espressione di una vulnerabilità, non di una volontà. È possibile che vi sia un’inconscia complicità. L’egemonia consentita all’emozione, e alla sua modalità reattiva e non riflessiva, consentono un vitale beneficio: potersi sentire autori della propria vita.
Si tratta di un paradosso che ha effetti rassicuranti: tanto più mi affido alle mie emozioni, alla loro rutilante, incessante, incalzante, energetica manifestazione tanto più ne ottengo il vissuto di una vita vissuta intensamente. “Mi emoziono dunque sono”. La rimozione del dubbio, dell’inquietudine dell’incertezza e dell’ignoto, avviene alla presenza senza dubbi, ma reattiva e istantanea delle emozioni.
È dunque possibile che nella rimozione del pensiero dedicato ad approfondire la consapevolezza di sé si celi una strategia autodifensiva della propria vulnerabilità, che verrebbe messa alla prova se frenando le emozioni ci si fermasse nell’interrogativo su di sé, che potrebbe rivelare la vita a cui si è rinunciato, nel cercare di essere genitori, amici, capi o collaboratori migliori.

Ben venga dunque un mondo che ci satura di emozioni, che ci incalza di emergenze e di scadenze, senza darci tregua di pensiero e silenzio. Ben venga allora la densità emozionale incessante che ci protegge dalla riflessione. L’assembramento emotivo, pur con il suo carico di fatica, ci fa trovare pensieri e certezze sostenibili e la convinzione di aver fatto del nostro meglio. Senza essere destabilizzati dal chiederci quanto sia coerente la nostra vita con i nostri valori, cosa effettivamente stiamo cercando di cambiare di noi stessi per ascoltare ancor meglio le persone che amiamo.

 

 

 

 

 

 

Potrebbe interessarti
CERCA ANCHE ALTROVE.
Parole per ispirarti
ESPLORA L'ARCHIVIO
Cerca ciò che ti incuriosisce, le idee e le parole per il tuo lessico personale.
PODCAST

Pensieri da ascoltare.

NEWSLETTER

Unisciti anche tu

Ricevi settimanalmente due post per essere anche altrove.

La tua email sarà protetta. Potrai sempre annullare l’iscrizione.
Se vuoi sapere con più precisione come verrà protetta la tua email leggi la privacy policy.